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Vi diamo il benvenuto nel primo sito multilingua completamente dedicato al mondo di Gears of War. Qui potrete trovare riassunti, guide, soluzioni, informazioni e curiosità riguardo ai quattro capitoli della saga di Epic Games e tanto altro materiale legato ai romanzi e alla serie a fumetti. Nel caso voleste fornirci consigli, richieste o semplicemente commentare una news, potete farlo attraverso il nostro Forum.


Aspho Fields - Capitolo Nove


“Fanteria corazzata e artiglieria. Si parla sempre di cannoni, di cannoni più grandi, di navi in grado di trasportare cannoni enormi e dell’aviazione che può aiutare quei cannoni e i Gear che li usano. Non abbiamo mai cercato di seguire modelli diversi da quello che vede la supremazia delle forze di terra; siamo cresciuti abituandoci a questa guerra. Verrà il momento in cui dovremo agire in modo più intelligente, sviluppando aviazione e marina come si deve, e forse addirittura muovendoci sul territorio dell’Intelligence. Dobbiamo essere flessibili per essere più preparati a quello che ci riserverà il futuro. Perché il prossimo nemico potrebbe non essere come noi.”

(PROFESSOR ADAM FENIX, RIVOLTO AI RESPONSABILI DELLA DIFESA IN UN SEMINARIO ORGANIZZATO DALLA LACROIX UNIVERSITY.)


ZONA DI ADDESTRAMENTO DELLA BASE NAVALE DI MERRAMAT, COSTA A NORD EST DI TYRUS, DUE ANNI E TRE MESI PRIMA DELL’E-DAY. SEDICI ANNI FA.

L’addestramento si svolgeva di notte e con la scarsa visibilità offerta dal visore notturno era estremamente difficile capire come muoversi senza recare danno a se stessi e agli altri.
Carlos saltò giù dalla rampa dell’imbarcazione che li aveva condotti in quel luogo, convinto di avere solamente pochi centimetri d’acqua sotto di lui.
Si ritrovò invece completamente immerso in un liquido denso e nero, colmo di fango e alghe che impedivano il movimento.
Cercava di rimanere a galla ma il peso dell’armatura lo trascinava verso il fondo assieme al suo Lancer.

Quando ormai credeva che sarebbe morto durante l’esercitazione, sentì la mano di Marcus che lo afferrò per il colletto della mimetica e lo riportò in superficie.
Riuscì quindi a trascinarsi verso la riva dove faticosamente riuscì a riprendersi.
Il sergente Helena Stroud si avvicinò a lui e gli diede una pacca sulla spalla.
Era una donna di bell’aspetto per la sua età, dotata di un meraviglioso sorriso e di una pelle luminosa e perfetta.
Il sergente urlò a Carlos di prestare più attenzione se voleva sopravvivere durante la vera operazione.
Il ragazzo riprese il suo visore notturno e imbracciò nuovamente il fucile per proseguire l’operazione.

Non riusciva comunque a smettere di tossire per l’acqua rimasta nei polmoni tanto che Marcus gli ordinò di fermarsi e di rinunciare all’addestramento.
Carlos si sentiva completamente inutile e furioso per la scelta dell’amico e a malincuore lasciò il campo per recarsi nella tenda del medico.
Rimase sdraiato su di una branda per due ore finché non sentì il rumore della battaglia cessare.

Era ormai l’alba quando l’operazione si era conclusa e Carlos fece ritorno al campo.
Lui e Marcus si sedettero all’ombra di alcuni alberi e vennero presto raggiunti da Bernie e Tai. In quel momento si avvicinarono alcuni ufficiali per tenere un briefing proprio nella zona dove si era sistemata la squadra.
Giunse anche il sergente Stroud seguito dalla giovane figlia. Anya era una ragazza molto bella, abituata però a vivere all’ombra della madre.
Questa condizione l’aveva portata a vivere nell’insicurezza e l’aveva resa una sorta di modellino in scala di Helena, illuminata sempre di una luce di riflesso.

Marcus intervenne per chiedere maggiori dettagli riguardo l’operazione che dovevano svolgere, ma Stroud si limitò a rimarcare i dettagli di cui già erano a conoscenza.
Carlos colse per un secondo lo sguardo di Anya che osservava la madre e dopo pochi istanti si posò su Marcus.
Si sentì ferito per la scelta di lei, anche se non l’aveva sorpreso affatto. Marcus sapeva essere infatti molto elegante e proveniva da una famiglia ricca e stimata.
Ciò che li accumunava di più però, era la drammatica infanzia vissuta e la loro condizione di figli subordinati.

Si ritrovò a pensare a Dom ancora una volta.
Sapeva infatti che anche lui avrebbe fatto parte dell’operazione anche se non faceva parte della sua stessa divisione.
Ricordò la voce terrorizzata di Maria quando le telefonò per avvertirla che Dom sarebbe partito in missione, e per un attimo sentì una terribile sensazione crescere dentro di lui.
Non voleva nemmeno pensare a cosa avrebbe provato se avesse perso il suo fratellino, anche se in cuor suo sapeva che Dom era in grado di cavarsela e loro due non sarebbero mai stati separati.



STANZA DEI BRIEFING, DIMORA DEI SOVRANI, EPHYRA.

La stretta di mano di Adam Fenix era piuttosto vigorosa.
Hoffman non lo aveva ancora conosciuto di persona ma bastò una conversazione di pochi minuti con lui per fargli capire che quell’individuo proprio non gli piaceva.
Si congratulò per l’eccellente lavoro svolto da Marcus, e Adam non sembrò mostrare l’orgoglio tipico un padre affettuoso.
Era sempre piuttosto freddo e pareva misurasse le parole come se lui stesso fosse dubbioso della loro veridicità.
Non aveva nemmeno parlato al figlio del progetto che stava seguendo: il Martello dell’Alba, e ciò gli fece capire che il rapporto tra i due era praticamente assente.

Nella sala entrò l’agente Settile, che sistemò delle fotografie aeree della pianura costiera di Ostri e di Aspho su una lavagna.
Successivamente entrò anche il generale Iver, il quale salutò i presenti ed iniziò il briefing.
Il generale avvertì i presenti che i pian per la conquista di Aspho Point sarebbero cambiati.
L’agente Settile pertanto iniziò a indicare sulle fotografie dei puntini messi in evidenza che corrispondevano a dei veicoli armati disposti in tutta la zona e spiegò che in pochi giorni gli Indipendenti avevano fortificato le loro difese sulla costa in corrispondenza di Aspho.

Hoffman non si sentiva pronto per riorganizzare le proprie truppe secondo un altro piano di attacco.
Iver tuttavia cercò di calmare il colonnello spiegando che comunque avrebbero condotto l’operazione dirigendosi a sud lungo la costa, dopo aver attraversato il porto di Berephus.
Occorreva solo tenere in considerazione i nuovi ostacoli e organizzare le truppe più efficacemente.

In quel momento Michaelson chiese maggiori informazioni riguardo l’oggetto di cui si sarebbero dovuti impossessare.
Settile prese quindi da una pila di documenti in una cartellina e la diede al professor Fenix, che era probabilmente l’unico in grado di comprenderne il contenuto.
Si trattava di una intercettazione telefonica nella quale venivano fornite informazioni sulla struttura della tecnologia del Martello.
Adam semplificò per tutti i presenti spiegando che probabilmente ad Aspho era presente l’unica copia di quel progetto e che era necessario smontare tutto l’impianto interno della base poiché esso custodiva i file necessari.
Il generale Iver proseguì affermando che il Hoffman avrebbe disposto di una squadra di Pesang e dei Gears provenienti dal 26° RTI, addestrati per le operazioni speciali.

Al termine del briefing tutti uscirono dalla stanza eccetto Settile e Hoffman.
L’agente sembrava voler capire qual era il motivo che spingeva Hoffman a voler combattere a fianco ai suoi soldati e comprese che non si trattava di orgoglio bensì di senso di giustizia e dovere.
Hoffman si sentiva a disagio perché non voleva che Settile lo considerasse una specie di eroe della patria.

Uscì quindi dalla dimora dei sovrani e si recò verso la Tomba del Milite Ignoto.
Quel luogo era così intriso del cameratismo che univa tutti i soldati tanto che Hoffman ne rimaneva sempre affascinato.
In quel momento capì che non erano le medaglie o la carriera a determinare che tipo di uomo fosse, perché il destino che accumunava lui a qualunque altro soldato era quello di prendere il posto dei defunti di quel cimitero.
Egli capì finalmente che combattere quella guerra era l’unica cosa veramente giusta che avrebbe potuto fare.



ZONA DI ADDESTRAMENTO OPERAZIONI MARITTIME, LUOGO SCONOSCIUTO: NAVE DA GUERRA COG CNV POMEROY.

Dom si trovava sul ponte elicotteri della Pomeroy quando vide un Sea Raven atterrare.
Erano molto simili ai Raven, eccezion fatta per la larghezza del portellone che era maggiore per permettere di ospitare e far uscire piccole imbarcazioni.
Dom vi salì assieme a Young, Banjafield e Morgan, seguiti da Hoffman e dalle due squadre di Pesang.

Hoffman fece un cenno all’ufficiale Michaelson che era sceso dalla cabina ed egli si avvicinò a lui.
L’uomo strinse le mani ai Gears e il gesto lasciò piuttosto sorpreso Dom.
Dopodiché spiegò la tattica con la quale il Marlin sarebbe stato lanciato in mare.

Dom pensava che sarebbero stati calati in mare prima le imbarcazioni e successivamente i commando usando delle corde.
Michaelson non spiegò in dettaglio ma proseguì suggerendo al colonnello di sostituire i bot con della zavorra e della semplice artiglieria onde evitare di perdere materiale difficilmente sostituibile.
Timiou chiese quindi al maggiore informazioni riguardo la discesa nell’acqua e Michaelson affermò che intendeva lasciare i commando direttamente a bordo del Marlin in acqua, grazie ad una manovra del pilota che avrebbe portato il Sea Raven abbastanza vicino all’acqua per poterlo fare.
Dom iniziò a pensare che l’operazione sarebbe stata piuttosto complicata e anche Hoffman sembrava turbato.
I Pesang avevano invece stampato in faccia uno strano ghigno di soddisfazione che li faceva sembrare ancora più bizzarri.

Era giunto il momento di decidere chi avrebbe guidato il Marlin una volta in acqua.
Si offrì volontario Malcom Banjafield, il quale aveva già guidato un motoscafo assieme a suo padre.
Fu brevemente istruito quindi sulle tattiche di manovra dell’imbarcazione mentre i commando salirono a bordo del Marlin disponendosi tra le casse di materiale da trasportare.
Il pilota quindi iniziò a manovrare il Sea Raven per portarlo vicino alla superficie dell’acqua.

Era buio e Dom non riusciva a vedere nulla a parte il riflesso dell’acqua generato dalle luci artificiali e gli spruzzi delle onde che si infrangevano contro il portellone.
Finalmente due membri dell’equipaggio tirarono le corde che ancoravano il Marlin all’elicottero e lo fecero scendere in acqua.
Banjafield accese il motore e si allontanò dal portellone del Sea Raven.
Successivamente girò il Marlin così da poter vedere le manovre compiute dal pilota.

Era uno spettacolo assolutamente eccezionale, l’elicottero aveva la coda completamente immersa e quando si levò in volo scaricò una notevole quantità di acqua.
Dom si sentiva entusiasta, avrebbe voluto condividere quell’esperienza con Carlos e Marcus ma il suo compito era quello di mantenere il segreto.

Quella sera i commando rimasero a bordo della Pomeroy e si tenne una festa durante la quale Banjafield ricevette un brevetto non ufficiale da pilota di Marlin.
Anche Hoffman era felice e per la prima volta si lasciò andare scherzando tranquillamente con i suoi soldati.
Dom sentiva il desiderio di condividere tutto quello che stava vivendo anche con Maria, e pensava che un giorno sarebbe stato bello raccontare quelle storie ai suoi figli.
Vedeva per la prima volta la possibilità reale e concreta di porre fine alle Guerre Pendulum, per questo motivo non avrebbe rinunciato a combattere ad Aspho Point.

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