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Vi diamo il benvenuto nel primo sito multilingua completamente dedicato al mondo di Gears of War. Qui potrete trovare riassunti, guide, soluzioni, informazioni e curiosità riguardo ai quattro capitoli della saga di Epic Games e tanto altro materiale legato ai romanzi e alla serie a fumetti. Nel caso voleste fornirci consigli, richieste o semplicemente commentare una news, potete farlo attraverso il nostro Forum.


Gears of War 3 - Capitolo Cinque


“Ah…così puro e giusto, anche ora. Tuo padre ha sempre creduto di avere ogni risposta! Ma non ne aveva nessuna; aveva solo modi più ingegnosi per uccidere…il Martello dell’Alba, Jacinto…e ora questo. La sua arroganza alla fine lo ha ucciso!”

(REGINA MYRRAH A MARCUS FENIX)


PORTO SOTTOMARINO DI AZURA – ORE 15:03

Il sottomarino aveva finalmente raggiunto il porto di Azura e Marcus ordinò a Dizzy di risalire in superficie per attraccare. Le acque in profondità erano buie e i Gears faticavano a distinguere cosa vi fosse attorno a loro. Improvvisamente un cadavere umano si schiantò contro il vetro del sottomarino facendo sobbalzare Marcus. Era chiaro che le Locuste avevano sterminato chiunque non fosse una risorsa per il loro scopo, ed egli si augurava che il più celebre fisico del COG, Adam Fenix, lo fosse.
Azura non era solo una base militare segreta nel cuore dell’Oceano Serano, era anche un luogo in cui Prescott aveva concentrato quella che lui considerava l’elite della razza umana: medici, scienziati, ricercatori e studiosi. In quel luogo era custodita la chiave per la ricostruzione della civiltà qualora fosse stata spazzata via. Prescott aveva mantenuto fin troppi segreti nel corso della sua vita, ma quello era forse il più spregevole; aveva di fatto applicato una selezione su chi doveva sopravvivere e chi no.

Una volta fuori dal sottomarino, Marcus ordinò a Dizzy di uscire col mezzo dalla grotta e di attenderli in una zona sicura per garantire alla squadra una via di fuga. Il porto era illuminato da numerose luci artificiali e una registrazione vocale dava il benvenuto con un tono rassicurante. Le Locuste avevano reso tuttavia quel luogo un posto tutt’altro che sicuro, e ben presto i Gears notarono le pattuglie di Guardie Theron che perlustravano il perimetro del terminale. Anya aveva studiato la mappatura dell’isola e aveva localizzato il generatore del Maelstrom presso la stazione ferroviaria, ma prima di mettersi in marcia dovevano mettere in sicurezza l’area. Marcus raccolse alcune munizioni e un Longshot abbandonato in una postazione di controllo e prese la mira verso il primo gruppetto di nemici. Non appena fu sparato il primo proiettile, il combattimento si accese e i nemici iniziarono ad avanzare.

I Vermi erano stati colti alla sprovvista e non riuscirono a difendersi dall’attacco coordinato dei COG. Le esplosioni delle granate tuttavia provocarono un blocco nel tunnel ferroviario e la squadra non poteva più proseguire attraverso di esso. Anya aprì il canale radio e cercò di mettersi in contatto con Cole. Qualsiasi tipo di comunicazione con l’esterno dell’isola però era impedito dal Maelstrom, che serviva contemporaneamente per tenere fuori gli intrusi e per isolare i suoi abitanti. Improvvisamente a riempire il canale fu la voce di Adam Fenix. Il professore la invitò ad osservare una telecamera a circuito chiuso e non appena la vide notò il profondo cambiamento del suo aspetto dai tempi in cui si occupava di coordinare le operazioni al Comando. Marcus non aveva mai immaginato di poter risentire la voce di suo padre, e quella situazione lo metteva a dura prova. Adam chiese subito di lui al tenente Stroud, ed egli si posizionò sotto la lente della telecamera, certo che quella conversazione avrebbe risvegliato solo brutti ricordi.

Il professore fu sconvolto alla vista del figlio; Marcus era notevolmente invecchiato e il suo volto era sfigurato da una profonda cicatrice. Ciò che più lo sorprese però era l’assenza di Dom, e gli bastò un’occhiata al suo sguardo per capire cosa gli era accaduto.
Le Locuste sarebbero arrivate da un momento all’altro, e Adam spiegò alla squadra che si trovava nella torre dell’hotel e che dovevano agire in fretta prima che il patogeno Lambent raggiungesse lo stadio critico. Il professore aveva studiato per anni l’evoluzione di quella specie parassita e parallelamente aveva studiato un modo per annientarla. Myrrah tuttavia lo teneva prigioniero per costringerlo ad adattare la macchina affinché non uccidesse anche le Locuste.

La squadra doveva assolutamente raggiungere il generatore del Maelstrom, e Adam sbloccò la porta del tunnel di manutenzione che passava parallelo alla ferrovia e che li avrebbe condotti alla spiaggia. Da lì avrebbero avvistato facilmente la torre. Li invitò inoltre a servirsi di un Silverback per proseguire poiché l’area era pesantemente difesa dalle Locuste.
Una volta giunti all’esterno i COG si trovarono di fronte a numerosi nemici e tra essi vi era un Reaver che bloccava il passaggio. Marcus prese la mira con il cannone del Silverback e iniziò a sparare alcuni razzi in direzione della creatura facendola esplodere. Successivamente concentrò il fuoco della mitragliatrice sulle truppe di fanteria eliminandole man mano che avanzava. I compagni lo seguivano sparando raffiche di Lancer per tenere a distanza i nemici.

Il Maelstrom aveva una potenza davvero sorprendente ed era in grado di creare un uragano artificiale di enormi proporzioni. La spiaggia era buia e nell’oscurità gli spari dei fucili emettevano dei bagliori sinistri. La squadra impiegò diverso tempo per eliminare tutte le Locuste nell’area e quando finalmente giunsero all’entrata della stazione ferroviaria, scoprirono che quest’ultima era stata barricata. Marcus chiese al padre di identificare un altro accesso, ma sulla planimetria non risultava nulla. La spiaggia sembrava deserta quando all’improvviso una parete d’acciaio che non avevano notato nell’oscurità si abbassò, e dietro di essa ad attenderli vi erano due Boomer. Marcus ringraziò i due bestioni per avergli fatto risparmiare del tempo nella ricerca e sparò da dietro una copertura due colpi di Boomshot che aveva raccolto sulla spiaggia.

All’interno della stazione vi era un’altra squadra di Locuste guidate dai Kantus ad attenderli e, prima di proseguire in direzione del tunnel, la squadra si preparò ad affrontarli. Dopo aver eliminato gli obiettivi principali fu piuttosto semplice spazzare via le Theron, e Marcus si diresse in direzione della galleria. Alla fine di questa videro una luce abbagliante che si stava avvicinando a grande velocità, e capirono che si trattava di un treno merci. I Gears iniziarono a correre per raggiungere velocemente la banchina e mettersi in salvo. Proseguirono quindi per cercare l’accesso alla torre del Maelstrom eliminando gli ultimi nemici rimasti nella stazione. I Vermi avevano tuttavia chiamato rinforzi che si stavano dirigendo verso la torre per fermarli. Marcus e i compagni ricaricarono le armi pronti a fronteggiare qualunque minaccia Myrrah avesse riservato per loro.



CENTRO DI RICERCA, ISOLA DI AZURA.

Per poter raggiungere la torre di controllo del Maelstrom i Gears dovevano salire in cima alla scogliera. Adam suggerì via radio di utilizzare un ascensore che si trovava vicino ai binari, ma dopo pochi metri di percorso un blackout bloccò la piattaforma costringendo la squadra ad uscire sul piano superiore. Le Locuste avevano teso loro una trappola e l’unica via di fuga era la scala di sicurezza. Il buio impediva ai soldati di avanzare verso il loro obiettivo, perciò cercarono subito una copertura e iniziarono a fronteggiare i nemici cercando di non farsi cogliere alla sprovvista dagli Wretch che sbucavano da ogni anfratto. Quando finalmente trovarono la scala, raggiunsero la superficie in cima alla scogliera dove trovarono un’altra squadra di Vermi pronti a difendere la torre.

La struttura era davvero imponente e Sam si chiese quanti anni avesse impiegato il governo per costruirla con un gran dispendio di risorse. Anche le Locuste sembravano aver capito l’importanza strategica di quella base militare, perché avevano richiamato a combattere tutte le truppe disponibili pur di arrestare l’avanzata dei COG. Le munizioni iniziavano a scarseggiare e Marcus eliminò alcune Guardie di Palazzo con la propria Snub. Da queste si procurò un Arco Torque con il quale riuscì ad eliminare i Reaver che atterravano nel piazzale. Una delle regole del combattimento imponeva che si sfruttassero tutti i mezzi a propria disposizione per spuntarla in un combattimento all’ultimo sangue. L’ascensore della torre sembrava funzionare e il professor Fenix iniziò a dare le direttive alla squadra per disattivare i 3 pannelli di controllo del generatore. Le telecamere a circuito chiuso mostrarono a Adam l’interno della torre ed egli avvertì Marcus che le Locuste l’avevano assediata. Quello era per lui il problema minore; aveva ucciso centinaia di Vermi ma non aveva avuto ancora un attimo per stare solo con i propri pensieri. Trovandosi di nuovo di fronte alla telecamera, spiegò al padre che Dom era morto e la notizia lo sconvolse. Non c’era nulla che lui potesse fare eccetto garantire al figlio e agli altri sopravvissuti della guerra un futuro, e la chiave per garantirlo era la macchina da lui costruita.

La squadra si mise in marcia verso la sala comandi e iniziò ad eliminare i primi ostili sul percorso fino a raggiungere le leve del pannello di controllo. Una volta disattivate tutte e tre tuttavia, il Maelstrom non smise di funzionare e Adam si rese conto che le Locuste avevano apportato delle modifiche alla centrale aggiungendo un generatore ausiliario. L’unica soluzione rimasta era quella di chiudere le 5 valvole di raffreddamento che garantivano il funzionamento, ma ciò avrebbe provocato una grossa esplosione del reattore. Marcus rassicurò il padre e invitò i compagni a seguirlo verso le scale di sicurezza che conducevano alla turbina.
Le Locuste impiegarono pochi istanti per capire quali fossero le loro intenzioni, e inviarono numerose truppe d’assalto per contrastarli. Marcus si diresse verso la prima valvola mentre i compagni gli coprivano le spalle sparando raffiche di Lancer contro i Vermi in avvicinamento.

Il piano stava funzionando e le forze nemiche, per quanto numerose e agguerrite non erano sufficienti ad arrestare una squadra così ben organizzata. Quando Marcus disattivò l’ultima valvola, la temperatura del reattore era diventata critica e l’allarme iniziò a riecheggiare in tutta la struttura. I Gears corsero verso l’uscita di sicurezza e spararono ai nemici che ostacolavano il percorso fino a raggiungere l’esterno.
L’esplosione fu impressionante e successivamente l’uragano che aveva flagellato l’isola iniziò a dissolversi lasciando che il sole tornasse a illuminare la costa. Lo spettacolo che si stagliò di fronte ai loro occhi li lasciò stupiti per qualche istante, poi subito Anya aprì il canale di comunicazione radio per avvertire Cole che Azura era finalmente priva di difese. Persino lui e Baird avevano udito l’esplosione a chilometri di distanza, e subito ordinarono al pilota del Raven su cui viaggiavano di avvicinarsi all’isola.

Sam vide all’orizzonte anche una nave dell’UIR e capii che non si trattava più di una missione del vecchio COG, ma un’impresa umana collettiva. Prima di scendere, Baird attivò Jack nel vano del Raven e il piccolo bot si rimise in funzione dopo un lungo periodo di inattività. L’entusiasmo generale sfumò tuttavia in fretta quando egli si accorse dell’assenza di Dom e Dizzy. Marcus inspirò profondamente e spiegò ai compagni che Dizzy si era allontanato col sottomarino per proteggerlo, mentre Dom non ce l’aveva fatta. Baird non riusciva a credere alle sue parole e Cole sentì crescere dentro di sé l’ira. Dom non era solamente un compagno di squadra, era un amico fedele e dopo aver combattuto per anni al suo fianco avevano imparato a conoscerlo e a considerarlo un familiare. Quella missione aveva di colpo assunto il sapore della vendetta personale, e Marcus non voleva certo reprimere quel sentimento.
Era necessario fornire anche agli alleati Gorasni le informazioni per lo sbarco sulla costa, perciò Marcus ordinò a Sam e Jace di rimanere con loro e di aiutarli mentre Anya si unì ai Delta per raggiungere Adam Fenix nella sua torre di prigionia.



AZURA (STRUTTURA COG TOP SECRET) – ORE 16:07

La squadra si mise in cammino lungo la costa rocciosa di Azura per raggiungere l’hotel al centro dell’isola mentre il piccolo bot Jack svolazzava sopra le loro teste ed elaborava chissà quali calcoli sulla geografia dell’isola per fornire il supporto necessario ai COG. Marcus era lieto di poter contare ancora sull’attrezzatura dell’esercito per quella missione, e prontamente Baird fece notare che Jack disponeva ora anche di alcuni interessanti opzioni aggiuntive.
Al comando avevano già iniziato a coordinare le operazioni e un Raven sorvolò l’area per fornire supporto ai Delta. Il pilota aprì il contatto di comunicazione radio e aggiornò il sergente Fenix sulla posizione dei nemici.

Le Guardie di Palazzo allertate da Myrrah erano già accorse ai vari ingressi della struttura per fermare gli umani. Marcus e i compagni ricaricarono le loro armi e si lanciarono nel combattimento aiutati dal fuoco di copertura del Raven. Si prospettava una battaglia lunga e intensa poiché i Vermi puntavano sempre sulla loro superiorità numerica in combattimento per cercare di avere la meglio. La storia tuttavia aveva insegnato che per quante Locuste la regina potesse inviare, c’era sempre un Marcus Fenix pronto a massacrarle.
Le prime pattuglie furono spazzate via in pochi attimi dal fuoco d’artiglieria dei COG, e la squadra raggiunse un ampio piazzale dove notarono un Savage Beast pronto a colpire le unità KR. Marcus urlò al pilota di prestare attenzione alla contraerea del nemico e successivamente eliminò l’artigliere alla catapulta. Numerosi Gas Barge si stavano avvicinando all’area, perciò il sergente prese il controllo del Siege Beast e iniziò a mirare alle chiatte per distruggerle prima che depositassero altre truppe d’assalto.

L’ingresso era sgombro dai nemici ma le unità KR non potevano ancora rischiare di sorvolare la zona in presenza delle catapulte. I Delta dovevano trovare e fermare tutti i Siege Beast prima di proseguire verso la torre. L’hotel era deserto e nel corridoio vi erano decine di bagagli abbandonati. I Gears erano sconvolti dall’incredibile lusso di quella struttura e tutti i loro sforzi e i loro sacrifici sembravano perdere di significato ad ogni passo che percorrevano su quei pavimenti di marmo lucido.
Poco più avanti raggiunsero una stanza circolare al cui centro vi era uno splendido albero ornamentale e con orrore Anya notò che appesi ai rami vi erano numerosi cappi con i cadaveri dei ricercatori della struttura.

Marcus si mise in contatto con il padre, che tuttavia non fu sorpreso della notizia. Myrrah riteneva che Adam fosse l’unico in grado di perfezionare la macchina e salvare le Locuste, e pertanto l’unico che meritasse di rimanere in vita. Lo scienziato desiderava fare luce sui misteri che lo riguardavano ma Marcus non era pronto per ascoltare le sue rivelazioni attraverso al radio; aveva bisogno di parlare faccia a faccia in un altro luogo, e per poterlo fare doveva prima trarlo in salvo.
I Delta avevano raggiunto la diga idroelettrica che alimentava gran parte dei servizi offerti sull’isola, e in lontananza notarono anche i Siege Beast che ostacolavano l’intervento dei Raven.

Marcus iniziò ad eliminare le prime truppe e liberò una delle catapulte nel piazzale ma i nemici erano troppo numerosi per contrastarli con le sole armi di cui disponevano. Egli decise quindi di servirsi della catapulta per fare breccia nella diga e lasciare che ancora una volta fosse l’acqua ad arrestare la furia dei Vermi. La squadra corse al riparo all’interno dell’edificio e proseguì la ricerca dell’ultima squadra con il Siege Beast. I messaggi di accoglienza continuavano a risuonare nelle ampie sale dell’hotel facendo innervosire non poco Marcus, che ancora non riusciva a credere di aver guardato negli occhi Prescott poco prima che morisse senza avere la minima idea di cosa fosse stato capace.

Adam aveva preparato i codici per l’accensione della macchina e non restava altro che liberarlo dalla prigionia per testarne il funzionamento. Baird tuttavia aveva ancora un dubbio sul funzionamento dell’arma. Il professore gli spiegò che il raggio avrebbe colpito e distrutto tutte le cellule degli ospiti infettati dal patogeno Imulsion, e tale affermazione lo fece rabbrividire. Da quando era stato morso alla caviglia da un Polyp sull’isola di Vectes temeva di essere stato infettato e che un giorno avrebbe iniziato ad accusare i sintomi dell’infezione. Fortunatamente l’uomo si trasformava in Lambent solo in seguito ad una esposizione prolungata e non al contatto diretto.

A seguito dell’inondazione le truppe di supporto nemiche erano rientrate nell’edificio per contrastare la squadra Delta. Marcus e i compagni ricaricarono le proprie armi e aprirono il fuoco contro i Vermi muovendosi da una copertura all’altra. I Mauler avanzarono per primi cercando di creare una barriera difensiva per le truppe d’assalto. I loro scudi contrastavano gli attacchi frontali dei gears, pertanto Marcus si spostò lateralmente e utilizzò un Arco Torque per colpire il primo Mauler sul fianco. Una volta eliminata la prima linea, le altre Locuste caddero una dopo l’altra sotto il fuoco umano. Una volta raggiunto il giardino sul retro i delta individuarono l’ultimo Siege Beast e si prepararono nuovamente al combattimento.

Una squadra nemica a bordo di una Chiatta bombardava l’area con i cannoni e una squadra di Guardie comandate dai Kantus corazzati si mosse in direzione dei soldati. Marcus raccolse alcune Granate e le lanciò in direzione dei Kantus per indebolirli, successivamente i compagni aprirono il fuoco dei Lancer contro le loro fauci per ucciderli. Quando l’area fu finalmente sgombra il sergente Fenix prese il controllo della catapulta e mirò alla Chiatta che ancora si aggirava sopra di loro. Una volta eliminato anche il Gas Barge, la squadra spinse l’enorme Siege Beast giù dalla scogliera e diede il via libera al supporto aereo. La situazione stava volgendo finalmente a loro vantaggio, le Locuste non avrebbero potuto opporre resistenza all’infinito ma dal mare, come in un incubo ricorrente, emersero i lunghissimi tentacoli arborei degli Stalk, segno che la minaccia principale da quel punto in avanti non sarebbero più stati i vermi, bensì gli Splendenti.

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